

**Diario personale**
Ho sempre creduto nelle seconde possibilità. Pensavo che se l’amore fosse vero, avrebbe trovato la sua strada nonostante il dolore, l’orgoglio e gli errori. Ecco perché, quando Luis, il mio ex, mi scrisse due anni dopo la rottura, qualcosa dentro di me scosse. Un misto di eccitazione, nostalgia e una timida speranza riempiva lo spazio intorno a me.
La nostra separazione è stata dura. Da entrambe le parti c’erano rancori, silenzi, scoppi d’orgoglio. Ho trascorso molto tempo a curare le ferite dell’anima e a imparare di nuovo a respirare. Sono persino uscito con un’altra persona, cercando di costruirmi una vita diversa. Ma Luis… era ancora lì, in qualche angolo profondo, come una cicatrice che non si rimarginava mai del tutto. Non l’ho dimenticato. E quando mi ha proposto di incontrarci, solo per parlare, ho accettato. Ingenuamente pensavo che potesse essere qualcosa di buono. Una semplice conversazione tra due adulti che un tempo erano molto uniti. Cosa potrebbe andare storto?
Ci incontriamo in un accogliente bar all’angolo del quartiere Malasaña. Arrivai per primo e, quando lui entrò, sentii un tonfo sordo nel petto. C’era tutto: la stessa postura, la stessa barba, lo stesso sguardo caldo e familiare. Lui sorrise, si avvicinò e mi abbracciò. Per un secondo, mi è sembrato di essere tornato indietro nel tempo, dove tutto era più semplice e chiaro.
Abbiamo parlato per ore. All’inizio, banalità. Lavoro, notizie, come stavamo. La sua voce rimase dolce e il suo sguardo attento. Sembrava sinceramente interessato a sapere come avevo vissuto senza di lui. E io, stupidamente, mi sono sciolto. Sono persino giunto a pensare che, forse, esisteva ancora una possibilità: almeno un’amicizia, una complicità.
Ma poi… qualcosa è cambiato.
Si appoggiò allo schienale della sedia, la sua espressione si oscurò e distolse lo sguardo. Come se stesse lottando con se stesso. Mi sentivo ansioso. Poi parlò.
—Lucia… devo dirti una cosa. Mi perseguita. Ma devi sapere la verità.
-Cosa sta succedendo? —la mia voce tremava—. Mi fai paura.
Sospirò, si strofinò le tempie e infine mi guardò negli occhi.
—Non sono venuto qui per riconciliarmi con te. Non voglio tornare indietro. Tutto questo… —fece un gesto— non è perché mi sei mancato.
Diventai pallido. Il cuore si strinse per il dolore.
—E allora perché? —sussurrai.
Rimase in silenzio per un momento, poi espirò e mi disse:
—Ti sto usando, Lucia. Per vendicarti di tua sorella. Da Carmen.
Tutto è capovolto.
-Quello? Tu… cosa hai detto?
«Tua sorella… mi ha tradito», disse freddamente. Mi ha fatto credere che mi amava. E poi si è messa con un altro. Alle mie spalle. Ha giocato con me. E adesso gioco con lei. Tu sei il mio strumento. Il più comodo.
Sono rimasto senza parole. Mia sorella, la mia migliore amica, il mio sostegno, la persona di cui mi fidavo più di me stesso… Non poteva essere. Io non lo farei. E Luis? Quel pomeriggio intero, le sue dolci parole, quegli sguardi… erano state una bugia?
—Cosa ha fatto? —Facevo fatica ad articolare le parole.
—Era con me. E poi rise di me alle mie spalle e i suoi occhi si oscurarono. Non puoi nemmeno immaginare quanto ti abbia fatto male. Ho perso la fiducia. E adesso… voglio che tu provi la stessa cosa.
Non sapevo come respirare.
—Mi stai usando per fare del male a Carmen? Me? Perché? Non ti ho fatto niente!
-Lo so. Scusa. Ma non c’è altra via. Deve capire cosa ha perso.
Apparvero le lacrime. Respiravo con difficoltà. Tutto dentro di me si rimpicciolì: imbarazzo, dolore, delusione.
«Stai giocando con i miei sentimenti», sussurrai. Pensavo davvero… che mi aspettassi…
Distolse lo sguardo.
—Mi dispiace, Lucia. Veramente. Ma ho sofferto anch’io. Mi ero perso. E non sapevo come affrontarla.
Mi alzai all’improvviso. Le mie mani tremavano.
-Abbastanza. Non prenderò parte alla tua vendetta. Non sono una bambola. Sono una persona. E non ti permetterò di spezzarmi il cuore per qualcosa che non capisco nemmeno.
Non ha cercato di fermarmi. Rimase lì fermo, con lo sguardo basso. E me ne andai, lungo la strada fredda, con le lacrime che mi rigavano il viso e una sola domanda dentro di me: *Come ho potuto essere così cieco?*
Non sarò mai più una merce di scambio per nessuno. E se dovrò tagliare i ponti con lui e con mia sorella, così sia. Perché mentire, anche in nome dell’amore, è tradimento. E io scelgo la verità. Anche se fa male.
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